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Yellowstone: informazioni di carattere generale

 

PARCO DI YELLOWSTONE

Scopo di queste pagine WEB č quello di illustrare alcune delle cose pių belle da vedere nel parco di Yellowstone.
Vi proponiamo perciò sia una galleria_fotografica,sia numerosi_filmati, sia di seguito alcune informazioni di carattere generale.

I filmati e le fotografie sono stati fatti da Massimo e Gabriella durante un viaggio da loro effettuato fra la fine di giugno ed i primi di luglio 2008.
Tutti i filmati proposti in questo sito (ed il documentario intero che è possibile acquistare e che dura oltre un'ora) si pongono come obiettivo primario quello di far venir voglia allo spettatore di andare a visitare il parco di Yellowstone ed in secondo luogo quello di fornirgli tutti gli elementi per vedere con i propri occhi ciò che abbiamo mostrato.

 

CARATTERISTICHE DEL PARCO
Il parco nazionale di Yellowstone si trova negli Stati Uniti e più precisamente nell'estremo settore nord-occidentale dello stato del Wyoming e sconfina negli stati del Montana e dell’Idaho, occupando un'ampia zona delle Montagne Rocciose. Yellowstone è il più antico parco nazionale degli Stati Uniti (è stato fondato nel 1872).
Ci sono 8 ore di fuso orario di differenza rispetto all'Italia.

Si può raggiungere atterrando con un volo di linea a Salt Lake City. Da qui il parco dista circa 400 chilometri.

Ha una superficie di 8.980 chilometri quadrati ed è circa il 20% più grande del Friuli Venezia Giulia. Ha una altitudine media di 2.400 metri sul livello del mare.

Yellowstone è attraversato da diversi corsi d'acqua, il più lungo dei quali è il fiume Yellowstone (lungo oltre 1000 km), da cui il parco prende il nome.

CARTA USA
CARTNA PARCO

Il parco ha oltre 300 chilometri di strade asfaltate che lo attraversano. E' perciò un parco di dimensioni immense, che non ha nulla di equivalente in Europa.
Caratteristica fondamentale del parco è che, a differenza di tutto quello che siamo abituati a vedere in Europa, gli animali sono liberi, sono tantissimi, e si possono vedere semplicemente percorrendo le strade del parco in auto.

Nel parco sono presenti molti sentieri che si estendono in totale per oltre 1.600 chilometri. Noi ne abbiamo percorsi alcuni per voi. Un sentiero lo abbiamo fatto assieme ad un Ranger che ci ha illustrato alcune caratteristiche del parco.

l parco ha più di 3000 Geyser che qui raggiungono la più alta densità al mondo, i più grandi emettono getti di vapore a intervalli regolari che arrivano fino a 50 metri.

Le sorgenti calde sono ancora più numerose; l'acqua fuoriuscita da molte di queste è ricca di minerali che creano nei terreni attorno coni e terrazzi. L'esempio più famoso e impressionante è quello del Mammoth Hot Springs dove sono sorti dei depositi che toccano addirittura i 90 metri.

Geyser


CENNI SULLA FAUNA:
Il parco è molto importante in campo nazionale ed internazionale per essere popolato da specie rare come i  lupi, bisonti, alci e molti altri animali come orsi, cervi, volpi, coyote, marmotte, scoiattoli, aquile, pellicani, osprey (ovvero falchi pescatori).

Le foto pubblicate qui accanto sono tutte fatte da noi nel nostro viaggio.
Si capisce quindi che una delle caratteristiche fondamentali di questo parco è rappresentata dal fatto che gli animali sono veramente tanti e non hanno paura dell’uomo.
Per questo motivo un gran numero di essi può essere visto semplicemente percorrendo in macchina i quasi 300 chilometri di strade asfaltate del parco.
CERVO1 COYOTE
ORSO AQUILA

E’ così frequente incontrare lungo la strada cervi o bisonti che dopo qualche giorno di permanenza nel parco quando ne vedrete uno vi verrà normale esclamare “…ecco il solito cervo!”
Ma lungo la strada si possono pure incontrare, sia pure con qualche difficoltà in più, molti altri animali come coyote, orsi, pronghorn (ovvero antilocapre), aquile, osprey (ovvero falchi pescatori) ecc.

Noi nel nostro viaggio abbiamo visto moltissimi animali, Molti dei quali li abbiamo ripresi e ve li mostriamo nel film. Non possiamo garantirvi di rivedere le stesse cose, ma di una cosa siamo certi: di animali a Yellowstone ce ne sono tantissimi e alla fine, se andrete a Yellowstone, tornerete entusiasti.
TICA BISONTE
VOLPI SCOIATTOLI

Volendo avere un contatto ancora più ravvicinato con la natura si può percorrere uno dei tantissimi sentieri dove oltre a tutte le specie di animali indicate precedentemente si possono incontrare marmotte, scoiattoli americani e molto altro.

In sostanza il parco di Yellowstone offre a tutti la possibilità di vedere animali selvaggi, anche alle persone più pigre che non intendono mai smontare dalla loro vettura, il tutto in un contesto scenografico eccezionale.

Yellowstone si trova di tutto: Geyeser, Canyon, cascate, pianure enormi a oltre 2.000 metri sul livello del mare e chi più ne ha più ne metta.
 
Yellowstone è pure una zona ideale per gli amanti della pesca d’acqua dolce.

Una sola precauzione: gli animali che incontrerete, anche se all’apparenza sembrano innocui perché non hanno paura dell’uomo, sono e restano selvaggi e per molti di loro l’uomo può diventare il loro cibo. Perciò rispettiamoli e teniamoci a distanza di sicurezza.

Un Ranger del parco ci ha detto: se incontrate un orso lungo il sentiero, non avvicinatelo, cercate di stare tranquilli, non offritegli per nessun motivo al mondo da mangiare, non sbarrategli la strada e indietreggiando lentamente senza far capire di aver paura: “claps your hands and say: hi bear, I am not your lunch, don’t forget it!” ovvero “battendo le tue mani digli queste parole: “ciao orso, io non sono il tuo pranzo, non dimenticartelo!”.

 

INCENDIO DEL 1988
Il 1988 costituisce per il parco di Yellowstone un anno indimenticabile.
I responsabili del parco avevano per anni applicato agli incendi una efficace strategia d'intervento che prevedeva lo spegnimento immediato di ogni fuoco.
Ma nel giugno 1988 decisero di cambiare strategia perché la foresta in assenza di piccoli incendi era diventata molto fitta ed in stato ipercritico.
Così quando il solito fulmine provocò il solito incendio, questa volta le fiamme non furono domate immediatamente ma divamparono per mesi bruciando un milione e mezzo di ettari.

I pini che compongono queste foreste sono chiamati Lodgepole Pine (Pinus Contorta) e appaiono molto diversi da quelli europei: sono molti alti e la chioma molto stretta si trova quasi interamente alla sommità dell'albero, lasciando così a nudo gran parte del tronco.
Occupando poco spazio con la loro chioma, questi pini sono cresciuti molto fitti e ravvicinati e non è quindi difficile immaginare come il fuoco non abbia avuto alcuna difficoltà a propagarsi in una maniera così devastante.

L'estate del 1988 fu la più secca degli ultimi 112 anni nelle Rocky Mountains. Non piovve per cento giorni di seguito, da giugno a fine settembre. Tra le foreste del parco nazionale di Yellowstone soffiarono venti a 80 miglia all'ora. In pochi giorni a partire dal 14 giugno scoppiò uno dei più grandi incendi mai verificatosi in Nord America dal 1600 ad oggi.

I primi fuochi cominciarono vicino allo Yellowstone Lake e furono causati dai fulmini e dalla siccità. In base al piano di controllo degli incendi gli esperti monitorarono le prime combustioni lasciandole bruciare liberamente. Pensavano che si sarebbero estinte, come le precedenti, nel giro di pochi giorni favorendo un ringiovanimento della foresta.

La mancanza di precipitazioni, la straordinaria presenza di forti venti e alcune altre coincidenze sfavorevoli, fecero sì che le fiamme si propagassero velocemente per tutto il parco. Una dozzina di focolai si aggiunsero ai primi due cominciando a preoccupare seriamente.
La situazione sfuggì al controllo.
Alcune zone dovettero essere evacuate.
Fu presa la drammatica decisione di lasciar estinguere alcuni fronti naturalmente per concentrarsi sulla salvaguardia delle strutture del parco (alberghi, magazzini e stazioni d'osservazione).
Quasi 800 mila acri di foresta (un acro = 4046,85 m2) subirono danni causati dal fuoco, ma i rimanenti 2 milioni e duecentomila che componevano il parco rimasero pressoché inattaccati.
Meno dell'1% del totale fu bruciato così gravemente da sterilizzare il terreno.
Il 35% delle foreste risultò essere danneggiato all'interno di Yellowstone, ma molti alberi vennero solo parzialmente bruciati.
Nessun hotel, campeggio o centro visitatori fu colpito dalle fiamme. La direzione del parco riuscì addirittura a tener aperte ai visitatori alcune aree della riserva.
Delle 93 mila alci censite solo 367 rimasero uccise insieme a 36 cervi, 6 orsi e 9 bisonti.
Le perdite umane consistettero in un impiegato dell'amministrazione morto a causa della caduta di un albero e di tre persone uccise in due diversi incidenti d'elicottero. Fu giudicato un bilancio accettabile viste le dimensioni dell'evento.
Gli ultimi fuochi furono spenti alla fine di settembre e le ultime tracce di fumo vennero cancellate dalle prime piogge e nevicate di ottobre.

Per domare gli incendi furono utilizzati 25 mila pompieri, 77 elicotteri e 12 aerei cisterna. Venne chiesto aiuto persino alla Nasa che concesse l'uso di satelliti e apparecchi di monitoraggio ad alta quota (una versione migliorata degli aerei spia U-2) per fotografare l'intera area.

In ogni caso la strategia adottata fu: lasciar fare alla natura.
Yellowstone, come altri parchi molto grandi e vecchi, aveva bisogno di questi fuochi, e l'Uomo non aveva il diritto, tantomeno la possibilità fisica, di intromettersi.
E fu così che nemmeno gli effetti dell'incendio furono mai cancellati.
Si lasciarono tronchi bruciati, alberi abbattuti e prati carbonizzati esattamente come il fuoco li aveva ridotti.
Molti fusti morti, forse non belli da vedere, sono diventati nuove case per formiche e insetti.
Conseguentemente è stato notato anche un notevole aumento nel numero degli uccelli.

Nuovi fiori e piante sono cresciuti sulle ceneri tra le radici dei pini che nonostante le fiamme non sono morte.
Persino le carcasse dei pochi animali deceduti non sono state rimosse. Sono servite a nutrire aquile, orsi, coyote e altri carnivori, in un ciclo biologico normalissimo.

Oggi si lasciano bruciare i piccoli incendi che si sviluppano naturalmente. Questi vengono controllati ma si interviene solo in caso di fuochi dolosi o di roghi su aree troppo danneggiate.

Oggi arrivare nel parco può lasciare un poco sconcertati, ma a guardare bene si capisce cosa voglia dire rinascita e rinnovamento.

Vastissimi tratti di foresta sono ancora inceneriti e migliaia di alberi grigi macchiano le aree verdi come cicatrici insanabili.
Ma nel giro di 30/40 anni sarà tornato tutto come prima. Anzi meglio.

NOTE CONCLUSIVE
Se volete ulteriori informazioni, che non avete trovato su queste pagine, non esitate a scriverci. Saremo molto lieti di poterVi aiutari e di trasmettervi tutto ciò che noi abbiamo imparato nel nostro viaggio.